La storia di Alessandra per "Le tue sfighe sottotesi - Il Contest 2.0"


  • 09-04-2019
  • Sottotesi.it

Breve, e neanche tanto, storia triste. Dopo diverso tempo dal mio stop e dalla mia ricerca di tesi, riprendo gli studi, ovviamente con annessi e connessi sviluppi.

1. La mia analisi dei dati primaria (oltre 500 questionari in scuole di borgate di Roma, a bambini e ragazzi dai 7 ai 15 anni, con relativi pomeriggi passati insieme a discutere e cercare di far capire le mie motivazioni ai vari professori e fuggire dagli apprezzamenti di preadolescenti con gli ormoni impazziti) era ormai obsoleta, caput, non serviva, bye bye.

2. La mia santa tutor, una dottoranda disponibile e comprensiva si era trasferita a Copenaghen. Sì, Copenaghen, 1900 km di distanza, diversi gradi di differenza e soprattutto era tornata ad essere un'allieva. Quindi nuovamente bye bye, ma questa volta al punto di partenza, senza nulla in tasca, anche perché quella che doveva essere la mia relatrice non aveva neanche idea di chi fossi.

3. A quel punto un'illuminazione: chiedo la tesi ad un simpatico e giovane professore, che suo malgrado si sobbarca una fastidiosa studentessa che nel frattempo, per lavoro, da Roma era finita a Brindisi. Diverse telefonate interminabili dopo, lunghissime nottate in treno, che manco il viaggio per la terra promessa, email a catena e periodi di un silenzio assordante, l'11 ottobre 2017 arriva la mia discussione.

Il titolo della tesi: "Aeronautica 4.0. L'aeronautica dei giovani e per i giovani". Un'analisi attraverso le rigidità di un'amministrazione pubblica che si apre e si evolve in una direzione più simile ad una grande azienda e con tanto di apparati di comunicazione e uffici stampa, ma questa è un'altra storia. La ciliegina è che il presidente della commissione, che lì per lì non capivo perché mi bombardasse di domande, anche a tratti fuori tema, fosse un obiettore, riconosciuto esponente, anche molto stimato, di movimenti che contrastano l'ideologia patriottica della FF.AA. E nulla, mai una gioia, o forse, di sicuro poco più tardi, una grande risata.