Errori comuni nella lingua italiana


  • 23-01-2018
  • Sottotesi.it

ERRORI COMUNI NELLA LINGUA ITALIANA

L’italiano è una delle lingue più belle e armoniche nel mondo, ma allo stesso tempo la più difficile; è piena di regole grammaticali da rispettare e non dimenticare. Quante volte è successo di avere qualche dubbio riguardo la grafia di una parola, l’uso dei verbi o riguardo accenti e apostrofi?

Per non fare quegli sbagli che potrebbero metterci in cattiva luce con chi legge un nostro testo, soprattutto la tesi, ecco a voi gli errori più comuni che gli studenti, e non solo, fanno.

E O ED? A O AD? L’aggiunta della D eufonica si aggiunge solo nel caso in cui la parola che segue inizi con la stessa vocale

L’APOSTROFO. Quando si apostrofa una parola? La regoletta è semplicissima: si apostrofano tutte le parole al femminile, mentre non necessitano di apostrofo quelle maschili.

QUAL È O QUAL’ È? Questo è sicuramente l’errore più diffuso anche tra persone con un bagaglio culturale più ampio. Qual’ è è sbagliato! ll motivo? Qual è è un'apocope vocalica e non un'elisione; lo stesso fenomeno infatti si può verificare anche davanti a una consonante

UN PO, UN PO’ O UN Pò? La forma corretta è un po'; il motivo è molto semplice: si tratta di un troncamento della parola poco, di conseguenza l'apostrofo va messo per mettere in evidenza che in quel punto c'è stata una caduta di una sillaba.

NE O Né? L'accento su si utilizza quando questo vuole essere utilizzato come negazione.

UN'ALTRA O UN ALTRA? Attenzione ai nomi femminili. L’uso corretto è un’altra, con l’apostrofo!

SE IO SAREI. Uno degli errori più comuni è il congiuntivo. A parte alcune eccezioni, questo di regola vuole il condizionale. L’uso corretto quindi è “se io fossi”.

ANCHE IO O ANCH’IO? Possiamo dire con certezza che Anche io e Anch'io sono entrambe corrette, mentre è importante che non scriviate "anchio" perché sarebbe un errore grammaticale. In genere, la grafia con apostrofo, anch'io, viene utilizzata sul web ed è considerata più informale. L'elisione della parola rende il testo più adatto a una lettura veloce. La grafia separata, anche io, è più formale è viene utilizzata in contesti più seriosi come a scuola, in un colloquio di lavoro, in una lettera di presentazione ecc..

POI ARRIVIAMO A LORO…

E o è? Le due forme divergono sia nella pronuncia, sia nella grafia.

La “e” senza accento grafico è una congiunzione.  ES. Carlo e Tommaso vanno alla partita.

La “è” con l’accento grave è la terza persona del verbo essere. ES. Carlo è andato alla partita.

Ho o O?

“Ho” vuol dire possedere, avere fatto qualcosa.

“O” invece è una congiunzione disgiuntiva.

Sicuramente ci saranno tantissimi altri errori grammaticali che nella vita di tutti i giorni, senza rendercene conto, noi tutti commettiamo… Non vuoi che capiti mentre scrivi la tesi? Vuoi che sia tutto perfetto, in particolar modo la grafia delle parole? Non temere… CONTATTACI! Sarai assegnato ad un coach che risolverà ogni TUO singolo dubbio.

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