STUDIO UNIVERSITARIO: COME RIMANERE CONCENTRATI CON LA MUSICA


  • 05-12-2019
  • Sottotesi.it

La musica ha un potere incredibile sulla vita e sulla quotidianità di uno studente universitario. Quanto sembra più breve un tratto di strada da fare se siete accompagnati da una delle vostre canzoni preferite? E quando siete tristi, alcune canzoni non sono in grado di farvi tornare il sorriso? O nei momenti in cui, da fuori sede, vi manca casa una canzone è subito capace di farvi pensare alle prossime vacanze e ai vostri più cari affetti. Sia che voi la ascoltiate o la cantiate, una qualsiasi melodia influisce sulle attività neurali producendo betaendorfine, l'umore del buonumore e allora addio ansia, paura e chi più ne ha, più ne metta.

Ma la musica, non è soltanto un rimedio alla tristezza e al malessere; numerosi studi confermano che essa è anche fonte d'ispirazione e concentrazione. Spotify, compagno fedele delle vostre cuffiette, ha affidato ad un'esperta di psicologia clinica ed educativa del British Cognitive Beahaviour Therapy and Counselling Service di Londra di studiare che effetto produce la musica sullo studio. La dottoressa Gray ha scoperto che la musica deve variare a seconda della materia e che ha effetti diversi per ognuno: per la matematica la musica perfetta si attesta attorno ai 60-70 battiti al minuto; per chi si cimenta in materie umanistiche, è ottima una melodia che va dai 50 agli 80 battiti al minuto; per l'apprendimento delle lingue risulta efficace l'ascolto di musica rock e pop. 

Altri studi affermano che la musica può essere persino un ostacolo per l'apprendimento a seconda del tipo di studio che viene affrontato: il ragionamento verbale - il tipo di apprendimento che si aziona quando leggiamo - ottiene migliori risultati se aiutato dalla musica; mentre il ragionamento astratto, che si riferisce ad uno studio più pratico come lo svolgimento di un esercizio, viene ostacolato durante la riproduzione musicale.

Paola, studentessa di Giurisprundenza dell'università di Milano, ci ha svelato che per studiare ascolta playlist di musica classica, solo piano o tromba, l'unica prerogativa è che siano rigorosamente instrumental, cioè senza voce; Alessandra, studentessa di Torino, preferisce invece della musica francese ma nei soli casi in cui le tocca svolgere degli esercizi ed infine, Luigi, studente di Ingegneria all'Alma Mater, non stacca gli occhi dal quaderno degli esercizi fin quando non finisce il dj set techno che ha fatto partire dal suo iPod. A volerle cercare, le differenze nell'ascolto della musica ce ne sarebbero migliaia perché alla fine quando parliamo di musica, parliamo di arte e l'arte è sempre soggettiva e personale! 

Nonostante ciò possono essere raggruppati alcuni fattori che favoriscono l'efficacia di questo metodo di studio e allora, amanti delle biblioteche, armatevi di foglio e penna e prendete nota: 

  • scegliete della musica rilassante e leggera a discapito di una musica aggressiva e dai suoni "forti"
  • evitate le canzoni altrimenti rimarrete intrappolati nel canticchiare i testi nella vostra mente
  • create una playlist in modo da gestire con più rigore i vostri tempi tra studio e pause

 

Se al contrario, vi ritrovate in quella parte di studenti che hanno bisogno di studiare in assoluto silenzio, la musica può essere utile anche a voi ma in modo diverso: provate ad ascoltare della musica classica prima di mettervi sui libri, vi aiuterà molto a rilassarvi e concentrarvi.

 

E voi, come preferite studiare? Avete bisogno della musica o preferite uno stile tipico da monastero tibetano? 

Noi di Sottotesi.it abbiamo creato delle playlist musicali per aiutarvi con lo studio; potete trovare la Sottomusica sul nostro profilo Spotify. Seguiteci e fateci sapere se vi piace e se funziona anche per voi!