La storia di Sara Altomonte per "La tua sfiga sottotesi - Il Contest"


  • 26-02-2018
  • Sottotesi.it

Salve a tutti, mi chiamo Sara e sono una persona estremamente sfigata. La mia sfiga mi accompagna costantemente più o meno da quando faccio la scuola elementare. Varia molto spesso, facendomi cadere e rompermi qualche osso, slogarmi qualche caviglia e addirittura farmi lussare una spalla. Sfighe in ambito economico facendomi rubare il portafoglio, il telefono e il computer. Credevo che durante la mia preparazione della tesi non mi avrebbe dato problemi, ed è proprio quando la sottovaluti che la sfiga colpisce.

Stavo preparando la mia tesi Triennale in Storia e tutela dei beni culturali a Firenze, nel periodo di ottobre/ novembre 2017.

Partiamo dal presupposto che per circa un anno e mezzo ho convissuto con un adorabile computer portatile prestatomi da mio padre, poiché il mio era stato rubato in una stazione, che pesava quanto una valigia di un qualsiasi studente fuori sede che ritorna al nord dopo le vacanze natalizie. Questo adorabile computer da me dolcemente rinominato “reperto preistorico” è durato per tanti anni, ma ovviamente nel momento in cui stavo scrivendo la mia tesi mi ha abbandonato, e più di una volta.

Stavo allegramente tornando dall’ennesimo ricevimento con la mia adorabile strega/relatrice, la quale mi aveva bocciato per la milionesima volta il capitolo, che tra le altre cose avevo anche stampato. Perciò il mio umore poteva essere paragonato a quando decidi di uscire di casa con il sole e stendi le settecento lavatrici, che da buona pigra ti ritrovi a fare sempre all’ultimo. E nell’esatto momento in cui sei kilometri da casa si scatena il diluvio universale e i tuoi panni si inzuppano tutti, costringendoti a rilavarli. Ah che bella la vita!

Decido perciò di accendere il mio computer notando che si stava scaricando la batteria, cosa che succedeva praticamente in continuazione, visto che aveva un’autonomia, senza carica batteria, di 10 minuti. Ma nel momento in cui attacco la spina noto con orrore che non caricava! Dunque spengo il computer e mi metto alla ricerca disperata di un caricatore.

Inizio a girovagare per negozi di elettronica scoprendo come il prezzo minore sia di 45 euro, e ragazzi come molti studenti fuori sede sapranno, 45 euro sono troppi. Perciò abbandono l’idea del negozio e faccio la mia ricerca da internet. Nel frattempo ho elemosinato il computer di un mio amico, che ho ripagato con dolci e cene offerte da me! Riesco finalmente a trovare il giusto caricatore ad un ottimo prezzo su Amazon, lo ordino e aspetto che mi arrivi a casa.

Felice come una Pasqua ricarico di nuovo il mio computer, ma la mia felicità dura ben poco.

Passano esattamente cinque giorni, e il computer decide di non accendersi più.

Più sfigata di quando Ade scopre che Hercules è ancora vivo.

Più sfigata di Anna di Frozen che viene colpita al cuore da Elsa e rimane congelata.

Più sfigata di quando decidi di volerti iscriverti tra i primi ad un esame, ed allo scoccare della mezzanotte ti addormenti e scopri poi di essere 200 esima.

Più sfigata di quando studi tutto tranne quel maledetto paragrafo di dieci righe ed il professore ti chiede solo quello bocciandoti.

E credetemi io sono una persona veramente sfigata, ogni anno il mio stato di Mai Na Gioia raggiunge livelli elevatissimi.

In quel preciso istante ho iniziato a piangere come una disperata, perché in tutta sta situazione la mia relatrice non aiutava affatto. Lei e le sue fissazione per le note che non andavano mai bene, per il fatto che mi facesse stampare ogni volta tutti i capitoli per poi rifilarmi un “non mi piace tanto, rifallo” “e ma qui hai saltato una nota!” “dovresti mettere più storia” “no ma metti meno storia!” “ma la bibliografia di sole dieci pagine? Di più!” “ma sempre lo stesso libro usi? Prendine altri!”. Credo sia stata la volontà di Zeus ad avermi fermato dal non picchiarla con una mazza chiodata. Ciò vi fa capire quanto fossi stressata e che il computer rotto non ci voleva proprio.

Comunque niente, non si accendeva in nessuna maniera e indovinate quando mi è successo tutto questo? Di sabato! Perciò ogni negozio era chiuso.

Aspetto trepidante il lunedì per iniziare a girovagare per Firenze alla ricerca di un centro assistenza per computer. Ho iniziato alle 9:00, ma tutti i posti che avevo ricercato su internet o mi dicevano chiuso per ferie o addirittura non esistenti. Alla fine con gli occhi rossi per l’ennesimo pianto decido di provare dall’indianino vicino casa che magicamente risolve il problema nel giro di 4 ore.

Il problema? Un virus.

Ecco alla fine mi sono laureata, ed è andata più o meno tutto bene. Anche se ho litigato con la mia relatrice, ma questa è un’altra storia.

Ah, se ve lo state chiedendo, come regalo di laurea mi sono fatta comprare un computer portatile nuovo.

Tanti saluti, e spero che prima o poi la dea della fortuna si tolga quella benda e si faccia perdonare!